giovedì 3 aprile 2014

CI SONO HOUSE E HOUSE


Nei nostri Comuni, la gestione delle reti e l'erogazione dei servizi pubblici locali è quasi sempre a carico delle cosiddette società "in house" che sono società a capitale interamente pubblico.
Non tutti, sanno però, che tra i principali evasori fiscali, vi sono proprio queste società a partecipazione pubblica.
L'agenzia delle entrate, ha proposito di tali tipi di società, ha precisato che esse svolgono in ogni caso attività rilevante agli effetti dell'IVA, quindi il compenso versato dal Comune per l'affidamento dell'attività di gestione dei servizi è soggetto a tassazione.
Peccato, che l'IVA su queste prestazioni non venga pagata, comportando evidenti violazioni fiscali, tanto più gravi in quanto perpetrate da enti pubblici e con inevitabili riflessi anche in ordine ad eventuali illeciti contabili.
Comunque nel caso in cui questi soggetti decidessero di pagare il dovuto, a pagare sarebbe sempre e solo, ancora, il cittadino, con un aumento delle imposte e con minori servizi.
Ma siccome l'IVA è un tributo comunitario, non si può semplicemente prendere atto della situazione  e dire che tali prestazioni non sono soggette ad IVA.
 D'altronde una domande sorge spontanea, perché se è stato confermato che tale tipo di attività è soggetta ad IVA , la società in house ( anche se a capitale pubblico ) deve godere di una sorta di esenzione di fatto, mentre,  il cittadino "qualunque", se mai decidesse di non pagare l'IVA , si ritroverebbe un bell'accertamento con tanto di sanzioni ed interessi?
 Perché diciamolo, ci sono house e house.

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