Ma Expo è la gallina dalle uova
d’oro?
L’expo 2015 è un’esposizione
universale di natura non commerciale ( dunque non è una fiera),
organizzata da una nazione che ha vinto una gara di candidatura e
prevede la partecipazione di altre nazioni invitate tramite canali
diplomatici dal Paese ospitante.
L’Expo di Milano aprirà le sue porte
il primo maggio 2015 e terminerà il 31 ottobre dello stesso anno:
quindi durerà sei MESI.
Mi verrebbe da dire tutto questo cinema
per sei mesi….ma andiamo avanti.
L’Expo sarà ospitata in un’area
nel settore nord-ovest di Milano e occuperà una superficie di 1,7
milioni di metri quadrati, comprendente parte del territorio delle
città di Pero e Rho.
Adesso annoiamoci con un po’ di
numeri
• Il Sito Espositivo: 110
ettari
• The World Avenue: 1.5
km di lunghezza |35 m di larghezza
• Un lotto per ogni Paese: 140
Partecipanti di cui 130 Nazioni e
10 Regioni
internazionali
• La distribuzione dei Paesi: 5
aree bioclimatiche
• Il Cardo - L’Italia e le sue
regioni, città, province: 325m di
lunghezza 30m di
larghezza
• Piazza Italia - dove l’Italia
incontra il Mondo: 4.350 mq
• Palazzo Italia - l’ospitalità
italiana
• Le Aree Tematiche: 6
aree tematiche, 95.000 mq
• Gli Agroecosistemi e le Serre: 6
ettari di cui le Serre 25.000 mq
con 45 m di
altezza
• Le Aree Corporate di Sviluppo
Tematico: 3 aree, 50.000 mq
• Expo Village, l’accoglienza dei
Partecipanti: 160 edifici affacciati sul
canale, 320
appartamenti, 1.200 persone
• Le Aree eventi: 6
aree indoor e outdoor
• Le Aree di servizio e ristorazione:
12 aree con 30.000 mq
• Il Canale: 4.5
km di lunghezza | 90.000 mq
• Il Waterside path: 4
km
• Aree di ingresso e di uscita: 2
• La Lake Arena: 98
m di diametro
• Le Tende: 100.000
mq
• La partecipazione della società
civile: Cascina Triulza 12.000 mq
Expo viene gestita da Expo 2015 S.p.A.
Expo 2015
S.p.A. è una Società privata e quindi opera ed è disciplinata
secondo le norme del diritto privato, ma essendo interamente
partecipata da Società pubbliche (Governo della Repubblica Italiana
- Ministero dell’Economia e delle Finanze; Regione Lombardia;
Comune di Milano; Provincia di Milano; Camera di Commercio
Industria Agricoltura e Artigianato), la Società è sottoposta alle
normative di diritto pubblico per quanto concerne gli affidamenti a
soggetti terzi di lavori, servizi e forniture.
Il
Sito Espositivo occuperà un’area di oltre un
milione di metri quadri che sarà organizzato lungo il Decumano, dove
sarà offerta a tutti i Paesi l’opportunità di esprimere e
rappresentare la propria ricchezza alimentare, produttiva,
tecnologica e innovativa, e lungo il secondo asse, il Cardo, che
sviluppa attorno a sé gli spazi espositivi curati dall’Italia con
il “Padiglione Italia”.
Il presidente di Expo 2015 S.p.A. è
Diana Bracco, che è anche il commissario del Padiglione Italia
mentre l’amministratore delegato è Giuseppe Sala , che è anche il
commissario unico.
Quindi Expo è la gallina dalle uova
d’oro?
Intanto l'Expo viene finanziata con
risorse pubbliche: 1,4 miliardi di investimenti diretti sul sito,
cifra che raggiunge i 10 miliardi se consideriamo le opere collegate.
Vecchi progetti autostradali, per esempio, che si sono rifatti una
verginità per rientrare nel progetto, mentre le opere più utili
sono state accantonate. La linea 6 della metropolitana è stata
stralciata, la 4 avrà solo due fermate e la linea Lilla, già
inaugurata, copre solo la zona nord di Milano. Il 40% dei
finanziamenti arriva dal governo, ma il comune di Milano, che ha un
buco di bilancio di 430 milioni, nel 2013 ne deve stanziare 370. Per
questo Pisapia continua a chiedere una deroga al patto di stabilità,
e il governo tace. Tacciono anche le forze politiche, del resto i due
appalti più importanti se li sono aggiudicati la Cmc di Ravenna
della Lega delle Cooperative (90 milioni) e la Mantovani (270
milioni), che comprende diverse imprese venete vicine al Pdl. L'
Expo è bipartisan anche nella spartizione dei soldi.
Maroni aveva lanciato l'esperimento
delle White List, un elenco di aziende pulite controllate dalla
prefettura, peccato che non sia andato in porto. Ora si parla di un
"protocollo della legalità", ma nel frattempo le aziende
hanno già cominciato a lavorare ed è difficile controllare la
giungla dei subappalti, infatti alcune sono state già escluse perché
in odore di criminalità organizzata. E i lavori sono
appena cominciati.
Sacconi, presidente della Commissione
Lavoro al Senato, lo ha detto chiaramente: siccome l'Expo è un
evento nazionale, la possibilità di sperimentare nuove forme di
flessibilità va estesa a tutto il territorio. Lo chiede anche
Confindustria. Vogliono prolungare di 48 mesi i contratti a tempo
determinato, sfruttare di più la formula dell'apprendistato,
allungare il primo contratto a termine... Se Expo servirà per dare
soldi alle solite imprese, ridurre i diritti di chi lavora e
comprimere welfare nelle città, non capisco di quale occasione si
stia parlando.
Expo è la gallina dalle uova d'oro, per i soliti noti.