giovedì 28 marzo 2013

PASSATO..PRESENTE...FUTURO...


Si dice che i giovani d’oggi non sono  bamboccioni , sono sfigati.

In verità sono entrambe le cose, il fatto che dormano ancora in casa con i loro genitori dopo aver conseguito la laurea li fa pienamente rientrare nella categoria dei bamboccioni, quella stigmatizzata dal ex ministro Paolo Schioppa nel lontano 2007, però essendosi laureati un mese prima di compiere 28 anni, sono anche degli sfigati

Se penso ai giovani d’oggi più che sorridere per prima cosa provo molta tristezza. È facile dire che si stava meglio nel passato, era tutto più facile e così via, ma in fondo i giovani d’oggi fanno cose che per i ventenni della mia generazione erano impensabili. Una su tutte, era difficilissimo avere un mezzo, anche solo un motorino, con cui muoversi. Però, se tolgo lo strato superficiale, mi accorgo che noi avevamo un vantaggio: potevamo progettare di più la nostra vita. I giovani d’oggi affrontano una precarietà che è imbarazzante e nel frattempo ci sono delle aspettative enormi su di loro. Non dico che fosse meglio quando usciti da Ragioneria si lavorava subito in banca, ma almeno era un punto di partenza. Ora le critiche sui bamboccioni si moltiplicano, il tema è ricorrente ed è bello constatare che ogni governo in carica si prenda la briga di offendere. Anche il ministro Renato Brunetta a suo tempo aveva pensato di dire la sua opinione in merito, con un’idea davvero illuminante “Fare una legge per fare uscire di casa i ragazzi a 18 anni, una norma che obblighi i nostri figli a diventare indipendenti.”

Uscire di casa per i giovani italiani è sempre più una meta lontana, capita che vi rimangano fino ai 40 anni.

Così i giovani hanno smesso di rappresentare il "futuro" e sono divenuti simbolo della resistenza al cambiamento e alla modernizzazione. Al pari di altre categorie. I tassisti e i notai. I pensionati e le pensioni. I sindacati e il famigerato articolo 18. I "politici".

I giovani devono scordarsi la monotonia del posto fisso D'altronde, il "posto fisso", per loro, di fatto non esiste. Anzi, per molti giovani, non esiste neppure il lavoro.

Perché prendersela con i giovani, "questi" giovani? In via di estinzione, dal punto di vista demografico

Questi giovani "sfigati". Senza pensione. Per molto tempo, per sempre, faranno un lavoro atipico e precario. Sicuramente non "monotono". E, per pagare il debito pubblico accumulato da decenni, dovranno sopportare grandi sacrifici. Per molto tempo ancora.

Forse, il motivo di tanto accanimento è proprio questo. Perché se il mercato del lavoro è chiuso, il debito pubblico devastante, il sistema pensionistico in fallimento, il futuro dei giovani un buco nero, non è per colpa loro, ma delle generazioni precedenti. Dei loro padri e dei loro nonni. Della generazione di Monti, Fornero e Cancellieri. Della "mia" generazione. Forse è per questo che ce la prendiamo tanto con i giovani.
Per dimenticare e far dimenticare che è colpa nostra.

martedì 26 marzo 2013

L'OSSIGENO STA PER FINIRE.........



In questi giorni, si legge sui giornali locali, tutta una serie di articoli di protesta contro le proposte fatte dal consigliere Daniele Berti.  Non sono qui a difenderlo, perché sono convinta sia in grado di farlo da solo. Ma da semplice cittadina, quale sono, rimango indignata da questi attacchi gratuiti a chi a semplicemente fatto delle proposte, portando a galla tutta una serie di problemi , con la quale i cittadini dovranno prima o poi confrontarsi.

Parliamo di idee, quelle che in questi anni sono mancate e che  quando c’erano  le abbiamo fatte scappare come se fossero una brutta malattia di cui stare alla larga. Così abbiamo fatto fuggire i nostri giovani , i nostri ricercatori, chiunque avesse voglia di creare un sogno.

La politica sbagliata di questi anni ha prodotto la morte di tante grandi industrie e le persone che oggi innalzano la bandiera della protesta sono le stesse che hanno affossato questo nostro paese.

Adesso sono lì ….a gridare allo scandalo, perché qualcuno ha ipotizzato un futuro diverso per la Tosi.  Almeno un futuro è stato ipotizzato rispetto a tanti che fanno finta di curare un malato che apparentemente è vivo ma al suo interno è già morto. Allora  dobbiamo smettere di illuderci che domani la cassaintegrazione finirà e tutti potranno ritornare a lavorare e che un tornitore morirà tornitore.

 Oggi dobbiamo pensare a un nuovo futuro, sia anche, un destino diverso per la Tosi. Guardiamoci intorno abbiamo tutta una serie di strutture , una volta gioiello dell’industria, chiuse, abbandonate.

 Una alla volta, si sono chiuse, davanti agli occhi di chi ci aveva creduto e lottato, e chi c’era a guardare? Quelle stesse persone che non hanno mosso un dito perché ciò accadesse, ma che sono sempre alla ricerca di un colpevole sul quale scagliare il malcontento.

Una volta un tornitore moriva tornitore oggi un tornitore muore disoccupato,  l’ossigeno sta per finire…. O cominciamo a guardarci intorno e a trovare un'altra soluzione o l’Italia diventerà una prostituta disposta a vedersi al miglior offerente……………….

giovedì 21 marzo 2013

TROVA IL TUO LAVORO

 

In un periodo dove trovare lavoro equivale a fare sei al superenalotto, ci sono lavori e lavori….alcuni che rendono felici, altri che vengono invidiati, poi ci sono lavori che proprio non si possono fare e lavori dove si guadagna una barca di soldi.

Iniziamo dai lavori che rendono felici, al primo posto. L'avreste mai detto? Quello del sacerdote è il lavoro che rende più felici e soddisfatti, anche se in realtà non si tratta di un lavoro come solitamente lo intendiamo noi. Effettivamente la cosa non sorprende, dal momento in cui si tratta di una scelta di vita non di un impiego per fare carriera.

Al secondo posto c’è quello del vigile del fuoco. Aiutare il prossimo in situazioni di estrema difficoltà rende sicuramente molto soddisfatti ed orgogliosi del proprio operato, tanto che l'80% di coloro che fanno i pompieri si ritengono entusiasti del proprio lavoro.

 I fisioterapisti si collocano al terzo posto nella classifica dei lavori più felici. Il motivo? Lo stesso dei vigili del fuoco: aiutano il prossimo, ed inoltre interagiscono con le persone.

Al quarto posto troviamo il lavoro dello scrittore.
In questo caso il motivo di tanta soddisfazione da parte di chi scrive sta nel fatto che essi fanno esattamente ciò che hanno sempre sognato ed inoltre lavorano in estrema autonomia senza dipendere da nessuno se non dal loro estro creativo.

Torna ancora una volta un mestiere che aiuta il prossimo: gli insegnanti di sostegno si trovano addirittura prima degli insegnanti specializzati.
Essi aiutano i bambini con problemi mentali o d'apprendimento, e questo, nonostante il bassissimo stipendio, li rende davvero soddisfatti del loro lavoro.

Al sesto posto non può mancare un lavoro che va avanti da anni…… nonostante spesso la categoria degli insegnanti sia bistrattata, essi sono in generale soddisfatti del loro lavoro.
La condivisione e la trasmissione delle loro conoscenze rendono felici; inoltre gli insegnanti sono spesso idealisti, e senz'altro anche questa caratteristica contribuisce al raggiungimento della soddisfazione personale.

Non può mancare, come per gli scrittori,  ci sono anche i pittori, gli scultori e in genere tutti coloro che svolgono una professione artistica sono felici e soddisfatti nonostante spesso stentino ad arrivare alla fine del mese.
Fare ciò che si è sempre sognato non ha eguali a livello di felicità.

Tra i lavori più invidiati ed esclusivi abbiamo al primo posto.  Curatore isola corallina. Lavorare sei mesi per 111 mila dollari. E sapete per fare cosa? Per prendersi cura di un paradiso terrestre, un'isola corallina situata in mezzo all'oceano.
L'unico obbligo? Quello di annotare su un blog online quest'esperienza fatta di nuotate nell'oceano, tintarelle e ozio!

Poi di seguito vengono : il tester di preservativi, ciclista per google maps, assaggiatore di dolci e caramelle, tester di giochi d’acqua, videogame tester e il tester di letti di lusso.

Poi ci sono tutta una serie di lavori….che come dico io qualcuno deve pur fare, ma, a chi gli capita, penso proprio preferisca fare la fame…..

Al primo posto dei lavori orrendi abbiamo il masturbatore di animali…buona fortuna, poi abbiamo l’ispettore di letami, il pulitore di fogne, i ricercatori di mosquito. Gli scienziati che studiano i modi per combattere la malaria devono studiare anche ciò che la genera, ossia i mosquito brasiliani. Per farlo essi si chiudono con i mosquito all'interno di una grande gabbia,.

Poi ci sono l’imbalsamatore e il pulitore di bagni chimici.

Chi l’ha detto che il lavoro logora e monotono e statico? A voi la risposta

E voi che lavoro sognate?


 


 

sabato 16 marzo 2013

LE REGOLE DELLA FELICITA'......



Sono convinta che non esistano regole per essere felici, però ci sono dei suggerimenti, che sono convinta vadano ascoltati.

 Passiamo la nostra vita alla ricerca di una felicità, che molto spesso è solo momentanea, rincorriamo sogni apparentemente impossibili e ci aggrappiamo a illusioni che probabilmente non realizzeremo mai. E tutto questo per essere felici…..un attimo ….un giorno….un mese……. poi la nostra ricerca continua. Nel frattempo il tempo passa e se guardiamo indietro ci sembra di non essere mai stati felici o di esserlo stati, solo per un attimo. Ma è questa, continua ricerca, che ci tiene vivi, che riempie le nostre giornate, che offusca le nostre fatiche e ci carica di vitalità.

 Quindi ognuno ha le sue regole per essere felice, le regole  possono essere giuste o sbagliate, ma  ci permettono di andare avanti…..io vi suggerisco le mie, ma sono le mie, sono quelle che ho elaborato negli anni, che ho provato, modificato, tolto e messo, che spesso hanno funzionato e altre volte ho riposto nel cassetto. Che ho preso trasformato, ampliato e cancellato ma sul quale ho sempre creduto……

 

Prima regola, ridi di più.
La risata è contagiosa e il buonumore ha effetti benefici non solo su noi stesse, ma anche su chi ci sta intorno.
Mia nonna diceva sempre scegli un uomo che ti faccia ridere e sarai felice….

 

Seconda regola, dormi bene.
Il sonno e il riposo sono fondamentali. L’ideale sarebbe poter riposare bene da 6 a 8 ore per notte garantendo, così, un prolungamento naturale del corso della vita. Qui aggiungo, dormi bene, ma non farlo mai da sola………

 

Terza regola, rimetti in ordine.
Lo ‘space cleaning’ è una disciplina ispirata al Feng Shui che ha l’obiettivo di eliminare il superfluo dalla propria vita (e quindi dal proprio ambiente) per recuperare l’essenzialità e la centralità delle cose realmente importanti. Il disordine, secondo questa filosofia, non è altro che un ‘peso emotivo’, una zavorra che non ci consente di vivere al meglio. Se lo rimetti in ordine, lo troverai quando  ne avrai bisogno…..

 

Quarta regola, guarda con gli occhi di un bambino!
Scopri il mondo e la quotidianità con occhi diversi: con la prospettiva di un bambino riuscirai ad entusiasmarti delle cose più semplici, talvolta le più meravigliose! Ogni tanto bisogna tornare ad essere dei Peter Pan………..

 

Quinta regola, fai l’amore.
L’intimità con il proprio partner è un’attività benefica per l’intero organismo che incide positivamente sulla pressione sanguigna e sul sistema immunitario. Bisognerebbe metterlo come primo punto…


Sesta regola, dedica agli altri.
Le attività benefiche e sociali sono il modo giusto di impiegare il tuo tempo libero aiutando gli altri e mettendosi a dimostrazione del prossimo. Non si tratta solo di un rimedio ‘morale’, ma anche di un metodo per sentirci utili e, di conseguenza, aumentare la nostra autostima controllando l’umore cattivo e tenendo a bada la depressione.

Ultima regola, ama dando agli altri tutto quello che vorremmo ricevere, senza pretendere nulla, senza chiedere niente in cambio, per il solo piacere di amare.

 

Alla fine scegli tu le tue regole, possono essere due, tre, sei, dieci, ma inseguile,falle tue….e cerca di essere felice

venerdì 15 marzo 2013

L'AMORE CAMBIA..........



Il 21 marzo uscirà nelle sale cinematografiche il film di Pedro Almodovar, gli amanti passeggeri, un film dove l’amore e il sesso sono un antidoto alla crisi.

 

Ogni giorno c’è un negozio che chiude, un’ industria che fallisce, centinaia di persone che perdono il loro posto di lavoro, giovani che fanno fatica a crearsi un futuro….ma soprattutto la perdita di un progetto, il progetto di vita. Se perdi il progetto di vita, perdi la vita stessa…….una volta c’erano le guerre dove morivano tante persone, oggi per fortuna, almeno da noi, ciò non succede. Ma le persone muoiono lo stesso…muoiono quando sono costrette a chiudere le loro imprese magari dopo il sacrificio di una vita, muoiono quando perdono il lavoro, muoiono quando non possono più essere un valido sostentamento per la loro famiglia, muoiono quando non riescono più a sognare e il progetto finisce Allora come nel film di Pedro Almodovar, prima che l’aereo si schianti, perché non tornare ad amare, l’amore può essere l’unico antidoto alla crisi, l’amore non fa mai male, ti aiuta a capire gli altri e a sperare che una soluzione esiste sempre…..tanto cosa abbiamo da perdere.

Da qualche giorno abbiamo anche un nuovo Papa, che dovrebbe essere il simbolo dell’amore a 360 gradi e come dice Pedro Almodovar

“Per la Chiesa la sfida più grande è quella di diventare contemporanea, cosa che non è mai riuscita ad attuare. Se vuole, posso dargli due consigli: il primo, per favore, per favore, innalzi le donne allo stesso livello degli uomini. Se una donna decide di intraprendere una carriera che richiede dedizione assoluta come quella religiosa, deve avere accesso ai miracoli del perdono e della consacrazione, che si ottengono con la confessione e con la comunione. Punto secondo, dia scacco matto al celibato. Una decisione del genere farebbe scomparire lo spettro degli abusi sessuali. Non solo, ma se i religiosi venissero a contatto con il sesso, questa esperienza li accosterà agli altri, facendogli comprendere meglio ciò che al momento capiscono solo a livello teorico. E in vista di una normalizzazione completa, dovrebbe concepire il matrimonio in tutte le sue combinazioni, cioè uomo-donna, uomo-uomo e donna-donna. Oltre questo non si può andare, ma tre combinazioni sono meglio di una."

Siamo in un clima di cambiamento……..facciamolo con amore.

lunedì 11 marzo 2013

...LO STATO CI GIOCA......


Spesso con il mio lavoro mi confronto  con la sofferenza, una sofferenza che non è solo fisica ma è soprattutto  mentale, quella che molte volte colpisce le famiglie, rendendole prive di risorse….

 

Oggi vorrei che tutti insieme  riflettessimo sul gravissimo problema  della dipendenza da gioco d’azzardo…

 

L'Organizzazione Mondiale della Sanità considera il gioco d'azzardo problematico come una vera patologia, assimilabile sotto molti aspetti alla dipendenza da sostanze e ai disturbi compulsivi

 

Stando alle più recenti ricerche, il gioco d’azzardo è un fenomeno in continua espansione, in Italia come nel resto del mondo. Nel nostro paese sono oltre 30 milioni gli italiani che hanno giocato almeno un euro nell’ultimo anno. Nella sua forma grave, definita ludopatia o gioco d’azzardo patologico (Gap), tale problematica colpisce circa un milione e mezzo di italiani, che corrispondono addirittura al 3% della popolazione adulta. Le fasce più colpite, secondo una ricerca dell’Eurispes, sono soprattutto i ceti medio-bassi, i disoccupati e gli anziani. Se ciò non bastasse, ancora più preoccupanti sono i numeri che descrivono il coinvolgimento nel gioco degli under 18: l’Ifc-Cnr di Pisa ha calcolato che nel 2009 il problema del gioco ha interessato quasi 600.000 minorenni, con un incremento annuo stimato intorno al 13%. Di questi, inoltre, addirittura il 10% soffrirebbe di una problematica a rischio psicopatologico

Tra le tante richieste di aiuto ne ricordo una, non molto tempo fa di una ragazza che mi raccontava così…sai Marinella!!!!! I problemi non so neanche io quando sono iniziati, mi ricordo di una telefonata di quando avevo 8 anni che presi io per sbaglio, dove un uomo da una voce camuffata minacciava mio padre che se non gli avesse portato i soldi avrebbe detto tutto alla moglie, mia madre.
Ero piccola, piansi molto, non capivo bene. Corsi da papà che disse che era uno che aveva sbagliato numero. Gli credetti, ma lui mi fece promettere di non dire niente a mamma, e io innamorata di lui come ogni bambina del suo papà, tenni il segreto.
Solo oggi mi rendo conto di quanto è costato a tutti noi mantenere quel segreto. Negli ultimi 6 anni le cose sono andate sempre peggio, papà non porta più lo stipendio a casa da secoli, ogni mese dice che ha avuto problemi, ogni mese ci sono sempre storie assurde che ci racconta.
Un giorno tornando da scuola ho visto mio padre che stava giocando alle macchinette in una sala giochi, gli sono andata vicino e gli ho urlato contro. La sera stessa ho detto tutto a mia  mamma, nonostante lui fosse arrivato anche a minacciarmi nel caso lo avessi fatto. Dopo quell’episodio  lo ha messo alle strette, proibendogli di uscire da solo.
Ma mio padre soffre di cuore, e noi tutti abbiamo paura a farlo innervosire, molte volte durante queste pesanti liti è finito in ospedale, e noi ci siamo sentite colpevoli. Lui usa questa cosa a suo vantaggio, quando la situazione in casa precipita, lui fa finta che si sente male, noi ci spaventiamo e il litigio termina in un soffocante silenzio.
Noi sappiamo che gioca, ultimamente sono mancati in casa anche oggetti di valore, e regali ricevuti dai parenti alle nostre feste, lui nega, nega sempre. Ogni tanto quando si sente alle strette inventa bugie assurde e pretende che noi ci crediamo.

 

Questa è una delle tante storie di vita, che gravano sulle teste di tante famiglie e lo Stato cosa fa?

 

Lo Stato Italiano, continua a fare affari in un settore che non conosce la crisi e sembra anzi alimentarsene. Nel solo 2011 si è registrato un aumento del 10% del volume delle entrate derivanti dal gioco, con i 13,5 miliardi di euro raccolti dalle concessionarie legate ai Monopoli di Stato. Altri dati parlano di oltre 400.000 macchine da gioco presenti nei locali del nostro paese, circa il 15% in più di quanto si osserva negli altri stati dell’Unione Europea. Un numero che desta preoccupazione, se si tiene presente che gli affari delle slot machines sono spesso controllati dalle organizzazioni criminali, che le impongono a esercenti di bar e tabaccherie. A completare il quadro, il più recente fenomeno dei siti web e dei casinò online, che permettono l’accesso al gioco a chiunque e 24 ore su 24.

 

Il racconto continua….

L’altra sera tornando da un’uscita con gli amici, ho visto che papà era solo in cucina a guardare la tv. Mi sono avvicinata piano, era notte inoltrata. Quello che ho visto mi ha fatto gelare il sangue nelle vene. Il suo sguardo. Era assente. Aveva gli occhi fissi allo schermo ma vuoti e spenti. Senza chiedere nulla, mi sono chinata a dargli un bacio e lui mi ha sorriso. Gli ho consigliato di andare a letto perché era tardi, lui mi ha detto che aveva mal di stomaco e non riusciva a dormire, gli ho chiesto se volesse una camomilla ma ha detto che non dovevo preoccuparmi e che dovevo andare a letto.
Mi sono seduta accanto a lui fingendo di guardare la tv .Adesso lui non c’è più, so che non sono riuscita  ad aiutarlo e questo mi fa male…vorrei solo che mai nessuno, un giorno, si ritrovasse nella stessa situazione……..

 

 

sabato 9 marzo 2013

IKEA.....IL FAI DA TE


IKEA SI O IKEA NO??????????
Mi piacerebbe, che noi tutti non ci ponessimo neanche la domanda, ma che a gran voce dichiarassimo IKEA NO……….ma noi siamo strani, ci lasciamo ancora una volta conquistare, da facili venditori di fumo e questi grossi colossi commerciali, oltre a vendere mobili vendono illusioni.
Ci illudono con nuovi posti di lavoro e come tutti sappiamo, il lavoro è la priorità, in questo momento, basta che offri lavoro e diventi un re….Però la dove, c’è chi riceve lavoro, d’altra parte c’è chi lo perde: tanti piccoli commercianti  dovranno abbassare le loro saracinesche, non potendo più competere con il colosso.
Il più forte vince sul più debole….e la qualità diventa un lontano ricordo del passato. La piccola manifattura scomparirà come neve al sole.
 Tutti saremo contenti, perché avremo il nostro ennesimo centro commerciale, aperto 7 giorni su 7, dove passare le nostre giornate a comprare oggetti inutili, di cui non abbiamo bisogno, illudendoci ancora una volta di aver afferrato l’offerta giusta.
Tutto a discapito di una vasta area agricola perché, quando non ci sarà più terreno da coltivare e cibo con il quale sfamarci…..allora Ikea con i suoi prodotti confezionati ci darà un valido aiuto. Poco importa  se non saranno troppo salutari  perché ci saranno i nostri efficienti ospedali a curarci e, se mai dovessimo ammalarci,   magari finiremmo nei nostri moderni cronicari.
 Allora  Ikea ci potrà servire ad acquistare…… a basso costo una bara fai da te.

lunedì 4 marzo 2013

SALUTA.....SALUTE......SALUTI......


I recenti provvedimenti del Governo in materia di Sanità, a partire dalla Spending Review hanno comportato profondi cambiamenti nell'erogazione dell'assistenza socio sanitaria.
I dati OCSE riferiti ai sistemi sanitari nazionali del 2010 stimano che in Italia la spesa sanitaria è del 9,3% del PIL leggermente al di sotto della media OCSE, e per il 79,6% è finanziata da fondi pubblici.
Nel nostro paese ci sono 3,7 medici attivi e 6,3 infermieri ogni 1000 abitanti, dati che mostrano una sovrabbondanza di medici e una carenza notevole di infermieri.
Il tutto condito da una contrazione del numero dei posti letto spostando molte pratiche chirurgiche dal ricovero al DH o in ambito ambulatoriale.
Anche per l'Italia come per la maggior parte dei paesi OCSE si è visto aumentare notevolmente negli ultimi decenni la speranza di vita che arriva oggi a 82 anni.
Nonostante tutto, manteniamo ancora fede al patto con i cittadini assicurando la continuità dei servizi e dell'assistenza.
Ma quale futuro ci aspetta? Per quanto potremo continuare a operare in uno scenario caratterizzato da sempre più precarie condizioni di sicurezza, per i professionisti e per i cittadini, e ulteriori, gravissime conseguenze delle riduzioni dei posti letto, dei blocchi e di un sistema sanitario che ha l'obiettivo più di far quadrare i conti che rispettare la tutela della salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività?
Un dato per tutti: i tagli e i blocchi delle assunzioni stanno aggravando le realtà lavorative, comportando carichi di lavoro eccessivi e turni estenuanti che, oltre ai disagi, espongono i professionisti a un maggiore rischio di errore, mentre i cittadini sempre più si dichiarano insoddisfatti dell'inadeguatezza presa in carico.
Nel frattempo la diminuizione dei posti letto sta allargando il territorio portando a un intasamento senza precedenti delle strutture socio/sanitarie.
Uno studio pubblicato nel 2011 sul New England Journal of medicine Jack Needlerman dell'Università di Los Angeles stima che c'è un rischio di mortalità del 2% in più per ogni turno di lavoro non adeguatamente coperto da personale.
Quindi dobbiamo a breve rivedere il sistema organizzativo e intervenire immediatamente, dando priorità alla professione infermieristica.
Una politica sanitaria basata sulla prevenzione, malattie legate agli stili di vita,come sovrappeso, obesità, fumo, alcool, diabete, cancro, malattie cardiovascolari e a politiche sbagliate in tema di ambiente, che creano disturbi polmonari acuti e cronici, stanno già assumendo proporzioni disastrose in termini di morti evitabili, ma anche di costi per le economie nazionali.
Dobbiamo tornare ad una politica sanitaria che prevenga il formarsi della malattia e che non abbia come unico obiettivo la cura del sintomo con conseguente mercificazione della malattia.
Il vento sta cambiando, anche se ancora, con fatica in una Regione come la nostra, dove la sanità si dice sia il top......speriamo di non morire di troppa salute.