Quest'anno, ho deciso di trascorrere le mie brevi vacanze estive, ripercorrendo i luoghi della mia infanzia. Ho sempre sostenuto che bisogna conoscere il proprio passato per affrontare al meglio il futuro.
Parte della mia infanzia e della mia giovinezza, l'ho trascorsa a Maletto, un piccolo comune posto alle radici settentrionali dell'Etna. L'abitato è situato al limite tra l'edificio vulcanico etneo e la valle del Simeto al centro del triangolo costituito da altri comuni quali Randazzo, Bronte e Maniace.
Maletto è il comune dove sono nati i miei genitori, dove hanno vissuto i miei nonni e dove vivono quasi tutti i miei zii e cugini, che vi posso assicurare essere in tanti.
Erano anni che non visitavo, più questo luogo, da quando i miei nonni sono morti. Il tornare a Maletto è diventato sempre più occasionale. Eppure in questo luogo ho trascorso le mie vacanze, quando da bambina venivo a trovare i nonni, ma soprattutto la mia nonna Giuseppa, detta la "barona".
Perché in questo luogo, i soprannomi hanno ancora una loro importanza. La gente non mi conosce, come Marinella, ma come la nipote di Giuseppa a "barona" e di Salvatore "passopasso".
La storia di un Comune non è storia semplicemente locale ma essa è come le tesserine di un mosaico che servono a comporre il quadro della grande storia nazionale, regionale. Comporta, sì, una visione globale degli avvenimenti generali, ma scende al semplice, al particolare, si polverizza nei fatti singoli e spiccioli che riguardano la vita di quella comunità che si vuole evocare e che poi serviranno alla trattazione della storia di un intero popolo, di una nazione.
Ogni singolo comune è quindi l'essenza di una nazione, e rivedere questo luogo, mi ha fatto apprezzare le radici e le tradizioni della nostra storia.
Siamo un paese ricco di tradizioni, di ricchezze storiche e naturali, abbiamo eccellenze solo italiane, perché, non riusciamo a ripartire proprio da questi piccoli comuni, per far conoscere la nostra bellissima Italia?
Sono entrata nella vecchia casa della mia nonna e tra i suoi vecchi oggetti, mi ha colpito una radio dell'epoca, lo accesa è funzionava ancora, così lo presa spolverata e portata a casa di mamma, devo dire che fa proprio la sua bella figura.
Allora questi Comuni hanno ancora tanto da offrire, tanto da far conoscere, portiamoli alla ribalta, nel mondo, potranno fare come quella vecchia radio, la loro bella figura.
Speriamo, anche, che in futuro diventi un comune a 5 stelle!!!!!!!!!!!
sabato 27 luglio 2013
mercoledì 17 luglio 2013
L'ALTALENA DELL'INDIGNAZIONE
Ieri in Senato il Pd e il Pdmenoelle con la stampella di Scelta Civica hanno approvato la mozione per l'acquisto degli F35. Per l'esattezza 202 voti favorevoli, rappresentati dall'inciucio maggioranza, 55 voti contrari, quelli dei nostri eroi in Senato più Sel e 15 astenuti rappresentati dalla Lega.
Hanno deciso di approvare questa mozione, consapevoli che l'F35 è inferiore ai suoi concorrenti russi ( e forse perfino ai cinesi ) nel duello aereo, che non assicura la superiorità nemmeno per i prossimi cinque anni, non fa niente di più di un vecchio aereo nelle operazioni militari in corso, sarà già vecchio per quelle del prevedibile futuro e costa una barca di quattrini.
Comprare gli F35 ha permesso alla Nato e ai nostri strateghi di creare "falsi futuri" e inventarsi le minacce. Inoltre, spendere tanto denaro in tempo di crisi per gli aerei ha fornito la certezza che la crisi non esiste, oppure che i nostri governanti se ne fregano. In ogni caso sono certezze che di questi tempi valgono un patrimonio. E cosa si vuole di più da un onesto aereo? Di questo passo qualcuno pretenderà che voli.
Nel frattempo i nostri politici non si indignano, anzi si indignano giustamente verso Calderoli. La sua battuta razzista verso un ministro di origine congolese è sicuramente da condannare. Ma lo Sciur Calderoli non è nuovo a certe esternazioni, si ricorda la maglietta che sbeffeggiava l'Islam in diretta televisiva, piuttosto che il maiale tenuto a guinzaglio mentre passeggiava sul terreno dove doveva sorgere una moschea. Eppure il Pd e il Pdmenolle non si sono indignati nel vederlo seduto tra le fila del Senato. Però questa indignazione di massa ha creato distrazione verso un episodio gravissimo quello della deportazione di una mamma e della sua bambina in Kazakistan.
Viviamo l'indignazione a corrente alternata, ci indigniamo per alcune cose si e per altre no, le balle di Capitan Findus Letta sul finanziamento pubblico ai partiti, non ci indigna minimamente, anzi guardiamo tranquilli, i partiti che si apprestano ad incassare 91 milioni di euro nel mese di luglio.
Ma stanno giungendo le vacanze e bisogna pensare a rilassarsi quindi spostiamo l'indignazione di un mese, a settembre saremo più pronti ad indignarci davvero......Buone vacanze a tutti
giovedì 4 luglio 2013
PAROLE.....PAROLE......PAROLE..........
Sono circa due anni che mi occupo a
pieno regime di politica nella mia città. Tra commissioni consiliari, consigli
comunali, dibattiti informativi e l’ascolto di tribune politiche, mi sono
immersa in un ambiente che sembra
incomprensibile ma che in realtà, lo è davvero.
Per riuscire a capirci qualcosa
non serve una cultura superiore basta solo conoscere il linguaggio "politichese".
Cos’è il politichese???? Il politichese è un linguaggio confezionato apposta per
non informare, per non spiegare, utilizzato da chi vuole difendere il proprio
operato da controlli, accertamenti, critiche, per affrontare qualunque
argomento in qualunque contesto pubblico senza in realtà dire alcunché. Secondo
me, chi si sta avvicinando alla politica per la prima volta, non deve
commettere l’errore di emulare la politica del passato, ma deve invece essere
orgoglioso di parlare un nuovo linguaggio, chiaro diretto, immediato,
comprensibile, disinteressato. I cittadini hanno avuto già troppe delusioni, è
arrivato il momento della libertà di espressione e di linguaggio.
Che
necessariamente, non vuol dire un linguaggio volgare, le nostre nonne se ci
udissero dire certi spropositi si scandalizzerebbero e ci toglierebbero il
saluto. Se uno ti fa una proposta che giudichi assurda, non gli rispondi: no,
grazie , non posso accettarla. Ma sorridi e dici: col cazzo che ci sto!!!!!!!
Gli
organi deputati alla riproduzione spopolano nelle conversazioni e anche le
signore lo ritengono un innocente intercalare,
cazzo che spavento, cazzo che meraviglia, cazzo che noia, oddio che testa di
cazzo….
Il linguaggio deve essere semplice ma non per questo necessariamente
volgare, ma nello stesso tempo deve eliminare quel politichese che di questi
tempi, e di gran lunga più criptico di un codice utilizzato dai giapponesi
durante la seconda guerra mondiale, si rischia di fare fatica ad individuare qual
è il problema da risolvere e la proposta.
Chi preferisce la chiarezza e chiama
gli impianti di trattamento termico dei rifiuti, inceneritore e non termovalorizzatore,
chi ha sempre il coraggio di criticare i potenti, ma anche di riconoscere le
ragioni dell’avversario quando queste rispondono al bene dei cittadini, chi
vuole davvero un mondo nuovo, ricco di idee giovani; non deve farsi intimorire
da vuoti discorsi retorici di chi sguazza in politica solo per galleggiare e
per tutelare interessi estranei alla città e ai cittadini
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