domenica 31 gennaio 2016

LA PARTITA IKEA


E di ieri la  notizia che Legnano ha  vinto il ricorso al Tar  e potrà entrare nell'accordo di programma, in merito all'insediamento Ikea.
Nelle procedure istituzionali la partecipazione ad un accordo di programma, su un dato progetto, vuol dire condividerlo. Però diciamolo..... Ikea rappresenta un grosse insediamento commerciale e il suo impatto non avrà conseguenze solo nel Comune dove sorgerà ma interesserà anche i Comuni limitrofi e quindi sedersi a quel tavolo può significare arginare i danni oppure a pensarla male a portare a casa qualche piccola convenienza. Rescaldina si è pubblicamente dichiarata fuori dai giochi e Cerro punta a recuperare un bel po di oneri di urbanizzazione e Legnano?.... Che partita giocherà, essendo Comune non interamente interessato dal progetto?
Oggi mi piacerebbe fare una riflessione sulla monetizzazione delle cosiddette "aree a standard".
Gli standard urbanistici rappresentano i rapporti massimi tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali e gli spazi pubblici riservati alle attività collettive, all'edilizia scolastica, a verde pubblico o a parcheggi. Tale superficie è espressa in metri quadrati di area edificabile da destinarsi alla localizzazione di servizi pubblici per ogni abitante di cui si prevede l'insediamento all'interno di un piano urbanistico. Quando un operatore immobiliare edifica sul territorio comunale é tenuto a farsi carico della creazione di spazi di utilità pubblica, le cosiddette "aree a standard". Succede in qualche caso che questi spazi pubblici non siano opportuni nelle immediate vicinanze dell' edificio, allora entra in funzione il meccanismo della monetizzazione, invece di costruire direttamente le aree a standard, il costruttore paga ai Comuni un valore in denaro proporzionale a quanto dovuto, valore in denaro che poi il Comune investe sempre nella costruzione di spazi comuni per esempio giardini, parcheggi, ecc... Il valore in denaro al metro, che il costruttore dovrà pagare, quando vorrà monetizzare le aree standard, varia da 195 euro al metro quadro in periferia a 240 euro al metro quadro in centro. Per esempio se si prevede di costruire un centro commerciale e magari l'insediamento prevede 17 mila metri quadrati di spazio commerciale, secondo le regole vigenti sarebbero dovuti di conseguenza alla comunità 34 mila metri quadrati di aree standard, se queste aree venissero monetizzate, il costruttore dovrebbe dare al Comune 34 mila mq ×196 euro al mq = 6.664.000 euro.
A questo punto al tavolo delle trattative Cerro é quello che ci guadagna di più e quindi punta a vincere la partita. Valutazioni diverse quali utilità dell'opera, impatto ambientale, traffico, la mancanza di un consumo critico, la finta convenienza di Ikea, ecc....passano in secondo piano. Si punta alla monetizzazione delle aree standard.
D'altronde si può decidere se essere semplici amministratori oppure essere  portatori  sani di modello sano di città.
E Legnano che farà?

giovedì 28 gennaio 2016

CON COLPO D'ALA



AMGA lo sappiamo è una società con una lunga storia, nata a Legnano nel 1971 per distribuire gas metano alla città, Amga nel corso degli anni si è evoluta, da Azienda municipalizzata è diventata prima azienda speciale e poi in tempi recentissimi società per azioni. Oggi AMGA è una grande azienda multiutility capofila di un gruppo di imprese che operano in settori tecnologici ad alto valore aggiunto.
 La multiutility è una società che ha come oggetto la gestione di più servizi pubblici locali. Servizi che rispetto alle altre attività, sono caratterizzati da una duplice valenza, cioè dall’essere attività economiche in senso proprio, ma anche attività economiche attraverso le quali si soddisfano dei bisogni primari costituzionali. L’acqua, i rifiuti, l’elettricità. Il termine è anglosassone e indica quelle attività economiche di utilità generale. Sono società abbastanza recenti che nascono dopo il 1990. Quell’anno è uno spartiacque perché queste particolari attività, quelle economiche di soddisfazione di bisogni della collettività erano state, fino ad allora, gestite integralmente come responsabilità pubblica diretta e i comuni le gestivano direttamente o attraverso delle aziende municipalizzate, che erano sostanzialmente delle articolazioni interne. Nel 1990, con la legge 142 sul nuovo ordinamento degli enti locali, furono, per la prima volta, introdotti dei sistemi privatistici di gestione. La ragione era evidentemente di natura economica perché erano necessari molti investimenti sulle reti infrastrutturali che rappresentano il cuore della realtà del servizio, e le casse pubbliche non ce la facevano ad affrontare investimenti di questa entità. Era finito il tempo dei Bot, i comuni dovevano cominciare a far quadrare i propri bilanci. L’integrazione comunitaria ci impediva di aumentare il debito pubblico e, sostanzialmente, per molto tempo ci siamo illusi di pagare poco il servizio.
 Li abbiamo pagati poco fino al 1990 ma quel poco significava che non investivamo sulle reti. È così arrivata la “dead line” quando le reti dovevano cominciare a essere manutenute. S’immaginò di aprire a un modello di società per azioni fondamentalmente mista, ma con un grande controllo pubblico. Man mano si è andati avanti negli anni ‘90, le tipologie di società pubbliche sono cambiate. Accanto alle pubbliche maggioritarie sono arrivate le pubbliche minoritarie, cioè quelle con il privato pesante dentro, e, man mano, si è creato un processo di aggregazione che nasce prima su base comunale e poi comincia ad assorbire i territori limitrofi.
Ed è quello che sta succedendo anche tra le nostre comunità. Ieri mattina al Maga di Gallarate è stato presentato l'accordo che prevede la cessione del servizio gestione rifiuti da Amsc all'azienda controllata  Ala . Per entrare nella nuova azienda Gallarate ha ceduto personale e mezzi, aggiungendo una somma pari a 171 mila euro, ma ha mantenuto la proprietà dei magazzini e delle piattaforme ecologiche, per le quali Ala pagherà un affitto.
 Aemme Linea ambiente arriva ad occuparsi così della differenziata  in 18 comuni per un totale di oltre 252 mila abitanti. Con un fatturato che dovrebbe toccare nel 2017 i 27 milioni di euro. Per Amga rappresenta sicuramente un colpo d'ala mi piacerebbe sapere se anche il cittadino potrà beneficiare allo stesso modo della cosa, in qualità di servizio e in riduzione dei costi.
Perché l'aggregazione di tutte le società di servizi crea delle multiutility con grosse dimensioni  che allontanano la gestione e le strategie della società dagli utenti delle comunità più piccole, creando un monopolio in un dato territorio, che rischia in caso di gestione delle risorse in modo inefficiente di non essere sostituito con un altra impresa concorrente.
 Come spesso dico io, il pesce più grande mangia il pesce più piccole e a breve anche Agesp di Busto Arsizio  dovrà soccombere al mercato, in un ottica di razionalizzazione.......debiti e politica permettendo.

domenica 24 gennaio 2016

VIETATO ENTRARE






Già so chi sarà la prossima vittima, concretamente rappresentata da un fantoccio, che sarà bruciata su un palo, al centro di piazza san Giovanni al prossimo  Family day.
Sarà l'incauto ristoratore, di quel ristorante romano, che da due anni, ha un cartello esposto all'ingresso del suo ristorante, legittimo, da un  punto di vista giuridico, con un passeggino e il segnale divieto, con un seggiolino e il segnale divieto, con un bimbo piangente e schizzante con il segnale divieto..... che dice:
 "A causa di episodi spiacevoli dovuti alla mancanza di educazione, in questo locale non è gradita la presenza di bambini minori di 5 anni, nonché l'ingresso di passeggini o seggioloni per motivi di spazio, certi della vostra comprensione, si ringrazia anticipatamente la gentilissima clientela"......
Questo signore, proprietario di questo ristorante, rilascia un'intervista al Fatto Quotidiano, e di colpo si ritrova al centro dell'attenzione mediatica,  perché qualche benpensante ha visto il  cartello ed è rimasto sconvolto e inorridito, di come nel  nostro paese, dove i bambini sono il fiore della nostra gioia, il frutto del nostro ventre, il suggello di un' unione matrimoniale, il sintomo reale che la famiglia, normalmente costituita, esiste,  si possa vietare  loro  l'ingresso in un ristorante......
Il ristoratore dice:" Si.... ho 100 coperti se cominciano ad entrare i passeggini già comincia ad essere un problema, il bimbo "stress" che è il tipico frequentatore del ristorante è un elemento di forte disturbo."
La legge lo permette, nel proprio ristorante, uno può decidere se vuole o no bambini al di sotto di 5 anni, perché magari è una gestione complicata.
Anch'io ho figli, anche loro sono stati piccoli e l'ultimo, piccolo lo è ancora.
 Mi ricordo una volta, stavo in un bellissimo ristorante, dove apparentemente uno pretende anche un po di tranquillità, dato anche il livello del servizio; stavo con la mia famiglia, quindi c'erano anche i miei figli, che non sono proprio degli stinchi di santo, ma a tavola rispettano le regole, accanto a me c'era una coppia con due bimbi "glamour", come li definisco io, di quelli con la frangetta tagliata squadrata, vestiti già con gli abiti griffati dei grandi....... che scorrazzavano sotto i tavoli, avevano addirittura portato anche un triciclo e girano tra i tavoli, divertiti con questo triciclo e i genitori invece di contenerli, in qualche modo, guardavano fieri gli altri come per cercare uno sguardo di compiacimento.......vedi che belli i miei bimbi fanno sorridere ........in realtà nessuno sorrideva erano tutti arrabbiati e questi bambini giravano con la cotoletta fra i denti, urlando, buttandosi sotto i tavoli, rompendo le scatole a tutti e nessuno aveva il coraggio di dire niente......
Quindi piena solidarietà a chi seguirà questa iniziativa. Ci sono luoghi preposti ad accogliere bambini piccoli e luoghi non adatti, sta nella capacità del genitore di valutare. La colpa non è del bambino e del genitore, il bambino deve fare il bambino, deve correre, giocare, divertirsi, sta nel genitore prendersene cura e non finire con il chiacchierare e lasciare che il bambino venga gestito da camerieri e personale. Esistono tanti luoghi dove i bambini possono giocare, luoghi dove possono colorare, correre e divertirsi, portiamo li.........

venerdì 22 gennaio 2016

ADOTTA UN'ASSOCIAZIONE


A Legnano, secondo l'elenco posto sul sito del Comune, sono presenti all'incirca 289 associazioni,  Ce n'è per tutti....abbiamo le associazioni animaliste, ambientaliste, combattentistiche, culturali, circoli, categorie sindacali, sportive, sociali e di volontariato.
Un esercito di cittadini attivi che si mette a disposizione della collettività in maniera diversa, con una rappresentanza diversa ma anche con un peso diverso all'interno della città stessa. Ci sono associazioni più grandi,  con maggiore visibilità e associazioni più piccole, a volte difficilmente raggiungibili, anche attraverso i comuni canali del web.
Le associazioni sono sostenute per lo più da volontari. Persone che offrono il loro contributo di solidarietà ed assistenza verso chi è in difficoltà o semplicemente persone che vogliono rendersi utili come cittadini di una comunità.
Però negli ultimi anni, o forse è sempre stato così, si è perso un pò, il vero significato di quello che è l'associazione di volontariato.
Secondo me, ma posso anche sbagliarmi...... le associazioni di volontariato non dovrebbero  chiedere nessun contributo ai Comuni, ma dovrebbero vivere solo grazie all'autofinanziamento dei soci. Inoltre non dovrebbero avere sedi messe a disposizione dall'ente ma bensì pagarsi regolarmente di tasca loro l'affitto, luce, acqua e tutto quello che comporta avere un 'associazione. Inoltre non dovrebbero togliere il lavoro a giovani che hanno studiato per fare quello che hanno sempre sognato, nè ad agenzie e professionisti che tra mille difficoltà devono portare il pane a casa. Devono essere di sostegno alle attività, un appoggio esterno a gente giovane e non, tenendo ben impressi i principi di solidarietà e di assistenza verso il prossimo.
I veri eroi sono coloro che, senza chiedere, senza pubblicizzare e, soprattutto, senza togliere agli altri, agiscono nel silenzio per il bene del prossimo. Poi è chiaro, ogni associazione fa quello che crede più opportuno, ma le associazioni dovrebbero solo appoggiare da esterni le attività, e non sostituirsi, lasciando spazio a giovani ed esperti.
Però, ho come la sensazione che ci sia un finto volontariato, che approfitta molto spesso della situazione.
Si creano degli "esperti fatti in casa", che niente hanno a che vedere con la natura stessa,  di dare, senza aspettarsi per forza qualcosa.
Il Comune ha cercato di regolamentare la materia creando un documento dal titolo regolamento per la concessione ad associazioni, istituzioni, enti pubblici e privati di sovvenzioni, contributi, ausili finanziari, vantaggi economici e patrocini.
Un corposo documento composto da 27 articoli, che dovrebbe rendere più equa e trasparente la distribuzione dei fondi comunali.
Ma noi sappiamo che i regolamenti sono fatti, molto spesso, per complicare la vita al cittadino, e di trasparenza al suo interno ce n'è ben poca.
Quindi le associazioni diventano parte integrante della politica, anzi in alcuni casi sono proprio la politica stessa, in un miscuglio di soggetti che diventano importanti all'interno  della comunità.
 In questo scambio di dare e avere,c'è, chi ha di più e c'è, chi ha meno e certe dinamiche si mettono in moto soprattutto alla vigilia delle elezioni amministrative, dove le associazioni hanno un ruolo fondamentale nella scelta di un candidato.
Allora assistiamo, come in questi giorni, alla campagna "adotta un'associazione", naturalmente si cercano quelle che in città hanno maggiore visibilità e si intraprendono iniziative, si approvano progetti, alcune volte, anche con contributi molto sostanziosi, con finalità per certi versi dubbia, che creano tanto fumo e poco arrosto come diceva un vecchio proverbio.
 Ma l'importante è  creare una fitta rete di relazioni, non importa se poi si buttano nel cestino una marea di soldi, che magari possono servire per aprire startup e far lavorare tanti giovani, non importa........tanto basta aspettare il prossimo giro.
La società crescerà solo quando si aiuterà il prossimo solo perché si ha voglia di farlo.

lunedì 11 gennaio 2016

SONO FINITI I SUSSIDI





Le ricordo ancora le parole del Sindaco durante il Consiglio Comunale del 20 maggio 2015......finalmente ci siamo.....non nascondo di manifestare la mia soddisfazione per questo protocollo d'intesa tanto atteso, per l'avvio concreto a quella che sarà la cittadella della sussidiarietà.......
Effettivamente  non è  semplice mettere intorno ad un tavolo e produrre poi decisioni concrete, enti,  così importanti nella gestione di una città, soprattutto se non si riesce, con la propria governance comunale a mettere insieme quattro persone neanche per una partita di burraco.
Quindi bisognava solo attendere, che almeno i lavori sul lotto 1, partissero. Lavori che prevedevano la concentrazione, nella parte storica del vecchio ospedale, dove ci sono edifici vincolati (non tutti ma la gran parte dalla Soprintendenza), di uffici e dipartimenti, che attualmente sono dislocati in sedi diversi, tipo all'interno del complesso di via Savonarola.
Con il protocollo nasceva tutta la filiera dei servizi rivolti alla fragilità: servizi ambulatoriali, servizi semi residenziali e servizi residenziali, per esempio per l'ex materno infantile, l'azienda ospedaliera si era impegnata di destinare questo immobile a sevizi di cure intermedie, di low care, posti residenziali che consentono la continuità assistenziale dei pazienti usciti dall'ospedale superata la fasce acuta, prima di rientrare a domicilio. 
Tutto questo per la "modica" cifra di 5 milioni di euro, di cui 4 milioni messi a disposizione da Regione Lombardia, soldi, che come una doccia fredda ad oggi vengono congelati per una mancata presentazione del progetto tecnico che doveva essere a cura dell' Asl.
Ma le Asl non esistono più, un pò come le Province.....beh.... quelle di regola ci sono ancora ne attendiamo abolizione.
Le Asl sono state sostituite dalle Ats (Agenzie di tutela della salute) con la creazione di 8 grandi Ats tra cui quello che unisce i territori delle quattro ex Asl di Milano, Legnano,Melegnano e Lodi. Le Aziende Ospedaliere sono state sostituite dalle Agenzie Socio Sanitarie Territoriali, con a capo nuovi direttori.
 In tutto questo caos di sedie, tavoli e poltrone, penso che passerà molto tempo, perché gli attori in gioco, portino a casa dei risultati, per la nostra città.
In una zona, dove la scomparsa del vecchio ospedale ha visto sorgere situazioni di degrado sociale, abbandono strutturale e di consegnerà poca sicurezza.
Altro fascicolo da mettere nell'ufficio dell'assessorato alle incompiute.

domenica 10 gennaio 2016

IL GIOCO DELLE PARTECIPATE




Oggi voglio raccontarvi una storia che in realtà è un gioco....il gioco delle partecipate. Il Comune di Legnano per garantire tutta una serie di servizi utilizza delle società alcune Spa altre Srl......Comunque  società composte da enti pubblici, che offrono servizi pubblici locali come igiene urbana, distribuzione gas, gestione sportiva, teleriscaldamento, parcheggi........... e società strumentali che sono pezzi di Comune esternalizzato, che nascono fondamentalmente per razionalizzare i costi, reclutare personale e permette al Comune di avere più libertà contabile.
Iniziamo dalla più giovane, la Cenerentola, che si appresta a diventare principessa........ Euro.pa
Euro.pa Service s.r.l. è stata costituita con il nome Euro.PA in data 16/11/2006 in ottemperenza all'art. 13 della legge 248 del 4 agosto 2006, recante disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica,mediante conferimento di ramo d'azienda da Euroimpresa Legnano, diventando operativa a tutti gli effetti dal gennaio 2007.
In data 23/10 con atto notarile la società è diventata a totalità pubblica e ha acquisito nuovi comuni soci. Con delibera di consiglio comunale n. 81 del 17/12/2013 viene costituita un' unica società strumentale dell'Alto Milanese, tutti i servizi erogati, fino a quel momento da Amga Service, vengono ceduti a questa nuova società, poiché la legge prevede che non ci sia mescolanza fra servizi pubblici locali e servizi strumentali.
Le società strumentali sono, infatti, strutture costituite per svolgere attività rivolte essenzialmente alla pubblica amministrazione e non al pubblico. Tutto questo per non distorcere il mercato e la concorrenza. Quindi di regola Amga che è l'altra grossa controllata del Comune può solo erogare servizi pubblici locali e lo fa attraverso tutto una serie di partecipate, che presto diventeranno delle vere e proprie società a se. Trasformandosi da partecipate di Amga a partecipate del Comune con una loro natura.
Queste società sono A.L.A. ( Amga linea ambiente ) A.L.D. ( Amga linea distribuzione) e Amga sport, società che presto offriranno servizi individuali ai vari enti locali soci.
 Quindi, da una parte si eliminano società partecipate ormai inutili e costose nella loro gestione, come Euroimmobiliare........
La Società Euroimmobiliare Legnano Srl nasce nel 1996 su iniziativa del Comune di Legnano, dell' Associazione Legnanese delle Industrie (ALI) e della Confartigianato Alto Milanese con l’obiettivo di recuperare a finalità produttive  25.000 mq di aree ormai dismesse dell’Ex Fonderia Ansaldo di Via XX Settembre, oggi ribattezzata “Tecnocity Alto Milanese”. Il cui presidente è l'attuale direttore generale di Euro.pa..........
Dall'altra parte ne nascono di nuove che sono già presenti ma hanno semplicemente cambiato natura sociale. Così il servizio di gestione del verde pubblico e arredo urbano, servizio in Global Service che doveva essere internalizzato viene riceduto ad Amga pur essendo un servizio strumentale ma tanto c'è A.L.A. che da partecipata Amga diventa partecipata Comunale .
A questo punto la confusione ha raggiunto livelli tali perché il gioco possa avere inizio. Abbiamo semplicemente spostato le carte da una parte all'altra approfittando di tutta una serie di buchi normativi per portare alla costituzioni di grosse aziende inizialmente sovracomunali poi metropolitane, per arrivare a delle vere e proprie società che presto verranno anche quotate in borsa, sempre più lontane dalla gestione diretta dei Comuni. Così per pulire una caditoia bisognerà interpellare Cap holding società S.p.A. che ha  per oggetto l'esercizio delle attività che concorrono a formare il servizio idrico integrato,  composta da 100 e passa comuni.
Ma il servizio nella sua complessità poco si adatta alle esigenze piccole del cittadino, perché bisogna sempre capire, chi fa cosa e chi controlla cosa.......
Sempre, che il Governo centrale non ci metta lo zampino con leggi e leggine, magari decidendo di riattivare un inceneritore,  pardon......termovalorizzatore........ che i Comuni della zona hanno faticosamente deciso di chiudere e così Accam S.p.A. che nasce con l'obiettivo di smaltire rifiuti per produrre energia forse tra una legge di stabilità e l'altra può uscire dalla porta e rientrare dalla finestre,  complici anche, la politica locale, che per recuperare voti sarebbe disposta anche a vendersi al diavolo, in questo caso vende la salute dei propri cittadini......non sapendo che sta vendendo anche la sua.
Ma il gioco delle partecipate è anche un gioco di poltrone e di sedie e così Euroimpresa che nasce come Agenzia di sviluppo dell'Alto Milanese partecipata da Provincia di Milano, Comune di Legnano, dai Comuni del territorio e da altri soggetti istituzionali locali, si appresta a fondersi con Eurolavoro che nasce come società Consortile a r.l. per provare a trovare lavoro...........perché si sa......... tutto quello che è consortile avrà vita breve e con la nuova riforma delle partecipate all'articolo 3 si prevede che le amministrazioni pubbliche possono partecipare esclusivamente a società costituite in forma di Spa o Srl, il resto cooperative, consorzi, onlus aziende speciali ecc. ...deve essere alienato quindi l'azienda consortile So.le, forse tramontera' o sorgerà a vita nuova, perché nel gioco nessuno muore ma tutto si rigenera.
Per finire ci sono anche partecipate storiche come il Centro Tessile Cotoniero Spa  denominato Centrocot  è fondato nel 1987 a Busto Arsizio  per volontà delle associazioni imprenditoriali, di categoria e sindacali, degli enti pubblici e degli istituti di credito del territorio....che si appresta a lasciare il gioco......per cominciarne un altro.....
In tutto questo gioco il cittadino rimane a guardare sperando che all'interno di ogni statuto possa nascere la regola che ogni profitto debba essere sostenibile affinché tutto venga fatto nell'interesse dell'ambiente e della società......ma la strada è lunga.

sabato 2 gennaio 2016

PROGETTO SICUREZZA


I dati dicono che i reati violenti siano in diminuzione in Italia, però aumentano gli scippi, le rapine negli appartamenti, le rapine in generale e sono quelle cose che è inutile negarlo  fanno aumentare il senso di paura nell'individuo, sia essa paura vera o paura percepita come qualcuno la definisce.
La mancanza di sicurezza, soprattutto dopo una brutta esperienza di rapina è una cosa talmente traumatizzante che condiziona tutta la tua vita.
Mi fa sorridere che in tema di sicurezza lo Stato pensi che i provvedimenti più incisivi siano la lotta ai writers, che sono i soggetti che fanno i graffiti sui muri o la lotta ai parcheggiatori abusivi, che per carità in alcuni casi rappresentano una piaga molto seria ma sono sicuramente altri i problemi che affliggono le nostre città. 
Lo Stato dovrebbe per esempio pensare ad  aumentare le forze dell'ordine o a creare un sistema di coordinamento tra le diverse forze dell'ordine stesse.
C'è un progetto finanziato dall'Unione Europea e portato avanti da Università, questura e Comune di Trento insieme alla Fondazione Bruno Kessler, dal titolo "progetto eSecurity", questo progetto ha mappato per quattro anni i reati compiuti nel capoluogo trentino, le situazioni di degrado ambientale, la percezione di sicurezza da parte dei cittadini e correlato tutto questo a diverse condizioni ambientali ( dalla pioggia, al livello di illuminazione).
Risultato: un software in grado di prevedere, con una affidabilità superiore al 60% la probabilità che in una certa area si verifichi un dato reato. Parliamo di reati con caratteristiche intrinseche di prevedibilità quali scippi, furti in appartamento, spaccio di droga, nei confronti dei quali, grazie a questo software, è  possibile mettere in campo una governance e azioni di contrasto più efficaci.
Questo sistema potrebbe essere usato anche nella nostra bella città, magari così si potrebbe passare da una semplice percezione della paura, affermazione dei nostri amministratori locali ad una sicurezza vera.....