venerdì 31 maggio 2013

VECCHIO SCARPONE



Ogni volta che si osservano le principali caratteristiche della nostra classe dirigente, questa si presenta statica, vecchia, autoreferenziale, composta principalmente da uomini. In Italia, a guidare imprese pubbliche e private, banche, sindacati e istituzioni politiche sono soprattutto gli over 50 di sesso maschile.

A me fa specie che nel nostro paese, la cultura, la professionalità e la meritocrazia vengano negate. Non c'è giorno che passi e non si assista a dei nepotismi parassitari in tutte le varie articolazioni dello stato. Nell' università, agli esami di stato dove a fare gli avvocati c'è sempre il figlio di un avvocato, nei nostri ospedali, dove nel primariato retto c'è sempre un figlio di (bip), gente che magari non sarebbe degna di tenere una zappa in mano ed invece riveste incarichi, una certa responsabilità, solo perché è raccomandato !!! La raccomandazione potrebbe essere utile e/o giusta, quando il soggetto in questione vale, ma non è il nostro caso. Arrivati oramai al limite del baratro, la nostra classe politica, dovrebbe aver capito che si deve cambiar marcia e criterio nella selezione, anche selezionando nei vari concorsi o nell'accesso alle carriere più donne, a mio avviso più' accorte e meritevoli degli ometti carrieristi ed aggrappati al potere sempre e comunque.

Non in ultimo, parametrare stipendi, vitalizi e pensioni ai nostri vicini ed impedire a questi boiardi di stato (sanguisughe) di avere doppi e tripli incarichi con annessi emolumenti vertiginosi, la cosa non solo è anti economica, ma è anche un'offesa al buon senso ed a chi ne ha uno misero o non ce l'ha proprio, ovvero è precario. Farlo sarebbe un segnale non da poco, un'inversione di tendenza che migliorerebbe la vita dei cittadini, non solo a livello economico o del welfare, ma anche la qualità dei servizi resi e darebbe un segnale di correttezza e di giustizia sociale, con pari opportunità per tutti, come da Costituzione.

Quando si usa la parola vecchia e ignorante, riferendosi alla classe dirigente italiana, penso lo si faccia non in termini intesi offensivi verso l’età anagrafica quanto piuttosto verso una vecchia assurda maniera di far politica e di idee politiche vecchie. Molti italiani hanno portato il nuovo in parlamento, lo hanno voluto con una forte azione di protesta a suon di urla, intesa come cambiamento dei visi vecchi, con visi giovani competenti e ricchi di idee
Dovremmo cioè investire maggiormente in ricerca, tecnologia e risorse umane, offrendo maggiori opportunità ai  giovani talenti.

Restiamo in movimento perché il movimento porta cambiamento………

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