mercoledì 15 gennaio 2014

LA CRITICA DI O CO STRUTTIVA


E riparte la critica…….
Questa volta sotto accusa è la votazione on line sul reato di clandestinità. Le critiche non si risparmiano né da destra e né da sinistra, e per non farci mancare niente, abbiamo anche le nostre belle critiche interne.
Allora si parla di voto fast food, di democrazia à la carte, di consultazioni in orario di ufficio. Ci si burla di noi, dichiarando che siamo un partito con otto milioni di voti, con un gruppo parlamentare di 150 eletti, tra senatori e parlamentari, che sceglie di risolvere una questione così importante, di quelle che bastano e avanzano per tracciare una linea o scavare un fossato tra destra e sinistra, tutto con un solo click.
Ma già ad ottobre era emersa un’altra critica, quando si scatenò l’ira funesta del padre-padrone contro i due senatori pentastellati che ebbero l’ardire di proporre l’emendamento incriminato.
Prima si critica il m5s perché sembra voler imporre una certa linea ai parlamentari e ai militanti e poi si critica il fatto che hanno potuto esprimersi votando.
Che si chiariscano le idee.
Il pd fa le primarie, triturandoci i marron per mesi, al costo di 2 euro, e tutti acclamano la ritrovata democrazia interna, quando bastava semplicemente mettersi d’accordo.
Ci accusano di essere i burattini nelle mani di Grillo e Casaleggio e poi chissà perché la base a maggioranza vota in maniera differente, forse perché siamo anche elementi pensanti, oltre ad essere il movimento del no a tutto.
Il movimento ha detto di voler consultare regolarmente i suoi iscritti sulle varie leggi e riforme, in qualsiasi momento, ma manca uno strumento condivisibile da tutti, quindi in attesa dello strumento, la partecipazione è sempre gradita.
Tutto può essere migliorabile, criticabile, ma l’importante è la volontà di volerlo fare, noi ci mettiamo in gioco per creare partecipazione, gli altri continuano nella loro perenne campagna elettorale, con i soliti bla, bla, bla e ancora bla, bla.
Però nessuna critica ci viene fatta quando rinunciamo ad intascare 42 milioni di euro di rimborsi elettorali, che andrebbero ad incidere sulle tasche dei cittadini, come hanno fatto i partiti tradizionali.

Mi piacerebbe sapere se le stesse critiche vengono fatte anche a quei consiglieri regionali del Lazio del Piemonte e della Lombardia che hanno utilizzato fondi pubblici e rimborsi elettorali per viaggi di piacere, matrimonio ai figli e mutande di marca.
Inoltre, qualcuno asserisce, che con ultima votazione il m5s perderà gran parte dei suoi voti a destra, qui non si tratta di perdere o di guadagnare, qui si tratta di cambiare culturalmente, altrimenti possiamo anche continuare a criticare, perché la critica e lo scambio di opinioni fa parte della nostra amata democrazia, ma il tempo è scaduto è il cittadino comune ha perso anche la voglia di criticare, la parola ai fatti, per favore.

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