venerdì 21 marzo 2014

NON SOLO TALEBANI......


In questi giorni assistiamo alla nascita di una nuova entità, tra chi è contro il m5s, potrei definirla come "complottismo paranoide acuto".
Il complottismo paranoide acuto, è caratterizzato da  persone normalissime, un tempo fortemente schierate con il m5s, forti sostenitori, persone che della parola cambiamento  ne avevano fatto il loro cavallo di battaglia, persone che avevano  creduto nel programma, che erano e sono tutt'ora rappresentanti di noi cittadini.
All'inizio, per loro, il m5s era un movimento di cittadini, con una caratteristica distintiva che lo rendeva unico e originale nel panorama politico nazionale, il suo non essere struttura organizzativa, ma pensato come luogo di incontro immateriale, la rete,  lo rendeva unico.
Diventando movimento, dove era possibile realizzare un efficace ed efficente scambio di opinioni e di confronto al di fuori di legami associativi e partitici, riconoscendo alla totalità degli utenti della rete il ruolo di governo e di indirizzo normalmente attribuito a pochi.
Poi come per metamorfosi sono entrati nella spirale del complottismo, affermando "è tutto un inganno di Grillo e Casaleggio!!!!.... entrando cosi in un loop.
Il complottista modello si sente una spanna superiore al resto degli individui: è un "risvegliato", uno che sa come sono andate le cose e cerca di spiegarle al "popolo bue", noi quelli del m5s, che dorme senza rendersi conto di essere una pedina in mano ai  due potenti. Il complottista sa e non si fa fregare. Mentre "gli altri" sono schiavi della propaganda, dei blog e di Facebook, il complottista è libero, indipendente ed in guardia.
Ma usa la propaganda, i giornali e Facebook per far conoscere le sue idee.
Chi sposa la teorie del complotto ad occhi chiusi è schierato in una battaglia totale contro "gli autori del grande inganno" e critica chi non la pensa come lui. Chi invece fa parte del suo stesso gruppo è un suo amico, indipendentemente dalle cose che dice.
Il complottista è convinto che ciò in cui crede non può che essere la verità e lui, in quanto "risvegliato" non può essere vittima della disinformazione e della manipolazione, quella colpisce gli altri, il complottista non si crede nè manipolato nè manipolabile. Al contrario è convinto che chi non faccia parte del gruppo sia una "vittima del sistema". Si chiama "effetto della terza persona" (TPE Third-person effect) e definisce l'errata percezione che i media abbiano un forte effetto di persuasione sugli altri ma non su se stessi. Sono sempre gli altri che sbagliano, in sintesi.

1 commento:

  1. Mari cara...so che questo post in buona percentuale me lo hai dedicato...Io non sono un complottista, ho vissuto una esperienza, e questa esperienza non è una ideologia, sono fatti veri. fai bene a non volerci credere (alla fregatura) come fanno bene le persone 'normali' a non interessarsi di politica. Dopo Berlusconi, D'Alema e Vanna Marchi, ci mancava solo G&C, ma sono ottimista, un giorno ci crederai anche tu. Auguri.

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