domenica 23 marzo 2014

REINVENTIAMO IL LAVORO


Nel nostro Paese i disoccupati sono 3.200.000 di cui 660.000 giovani tra 15 e 29 anni. A questi, dobbiamo poi aggiungere 2 milioni di giovani che non lavorano e non studiano. E’ di tutta evidenza che si tratta di un problema enorme e che non si risolverà da solo. Non ci sarà nessuna miracolosa ripresa economica che ci riporti alla piena occupazione anzi vi è la certezza che in mancanza di interventi che modifichino le attuali normative sul lavoro e diminuiscano il costo dello stesso, il futuro ci riserverà solo una ulteriore perdita di competitività e, di conseguenza, di occupazione. quindi il lavoro in qualche modo va reinventato, magari cercando di intervenire sul territorio stesso, con politiche di green economy. Si potrebbe cercare di investire in alcuni progetti, progetti che porterebbero maggiore occupazione nel nostro territorio. Alcuni esempi:
  • protezione del territorio mediante azioni di prevenzione o di contrasto del dissesto idrogeologico nel territorio nazionale.
  •  bonifica e riqualificazione ambientali di aree urbane, rurali, produttive, industriali e militari.
  •  recupero,  ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici pubblici, con priorità per quelli esposti al rischio sismico e dell'amianto.
  • ristrutturazione degli ospedali pubblici al fine di rendere gli spazi e le strutture interne funzionali alle attuali tecnologie mediche e alle mutate pratiche terapeutiche;
  • rafforzamento dei servizi socio-educativi per la prima infanzia favorendo una complessiva crescita del sistema nazionale verso standard europei, realizzando nuovi asili nido pubblici e interventi di messa in sicurezza degli asili nido pubblici esistenti o di ristrutturazione di edifici pubblici da adibire ad asilo nido
  • incremento, recupero e  valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico destinato o da destinare a prima abitazione.
  • incrementare l'efficienza e la prestazione energetica degli edifici pubblici e per la riduzione del consumo di energia dei medesimi edifici.
  • recupero e valorizzazione del patrimonio storico, architettonico, museale e archeologico, anche attraverso campagne di scavi.
  • recupero di terreni pubblici incolti o abbandonati, nel rispetto degli ecosistemi e incremento del patrimonio boschivo, nonché prevenzione e riduzione dell'inquinamento e valorizzazione dei fiumi, delle aree paludose, delle spiagge e delle coste attraverso il ripristino dell'ecosistema.
Da qualcosa dobbiamo anche ribartire.

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