Ho seguito con perplessità e confusione i dibattiti sulla
rete , di queste ultime settimane. Il movimento cinque stelle, di cui io sono
attivista è stato attraversato da una serie di turbolenze interne, che giuste o
sbagliate ci portano a riflettere e a
chiederci quale strada intraprendere.
Circa sei mesi fa tutto mi sembrava chiaro, Beppe Grillo
era colui che aveva permesso di risvegliare le coscienze assopite di una
società politicamente e culturalmente sempre più alla deriva.
Avevo scoperto Grillo sul web ne avevo apprezzato le
parole, ho sempre ammirato la sua capacità di essere un elemento pensante, ma
nello stesso tempo, con un forte carisma, tale da coinvolgere le piazze,
risvegliando in noi quel vecchio senso civico, ormai riposto in un cassetto. Ho
cominciato a credere che se ognuno di noi nel proprio piccolo comincia a
cambiare, comincia a prendersi cura del proprio comune della propria città
senza deleghe, allora tutto può trasformarsi e piano piano possiamo eliminare
questa classe politica, diciamolo di merda. Tra berlusconini , bersanini, montini e chi
più ne ha più ne metta.
Il cambiamento
politico non porterà a niente se prima non avviene un grosso cambiamento
culturale e noi sappiamo che le abitudini le consuetudini sono dure a morire; la
gente si riempie la bocca di belle parole e pochi fatti. Perché è tutto giusto
quello che dice Grillo e un pensiero talmente innovativo che spesso cozza con
una società legata a vecchi retaggi culturali dove fa tutto schifo non funziona
niente e tutto brutto ma pensaci tu perché io non ho tempo e neanche voglia.
Grillo ci ha dato un grosso strumento ora tocca a noi
utilizzarlo al meglio, se perdiamo questo treno avremo perso una grossa
occasione, ma Grillo non può diventare il superman colui che ci salverà, siamo noi che dobbiamo
salvarci da soli accettando di essere cittadini attivi e pensanti, con i nostri
difetti e i nostri pregi. E poi c’è Casaleggio, a me personalmente non piace, però
è un mio pensiero giusto ho sbagliato, rimane mio. Non condivido le sue teorie
profetiche , ma Casaleggio non è il movimento e il movimento non è Casaleggio.
Il futuro ci attende ma non dimentichiamoci che siamo
figli del nostro passato. Restiamo in movimento.
Nessun commento:
Posta un commento