giovedì 28 gennaio 2016

CON COLPO D'ALA



AMGA lo sappiamo è una società con una lunga storia, nata a Legnano nel 1971 per distribuire gas metano alla città, Amga nel corso degli anni si è evoluta, da Azienda municipalizzata è diventata prima azienda speciale e poi in tempi recentissimi società per azioni. Oggi AMGA è una grande azienda multiutility capofila di un gruppo di imprese che operano in settori tecnologici ad alto valore aggiunto.
 La multiutility è una società che ha come oggetto la gestione di più servizi pubblici locali. Servizi che rispetto alle altre attività, sono caratterizzati da una duplice valenza, cioè dall’essere attività economiche in senso proprio, ma anche attività economiche attraverso le quali si soddisfano dei bisogni primari costituzionali. L’acqua, i rifiuti, l’elettricità. Il termine è anglosassone e indica quelle attività economiche di utilità generale. Sono società abbastanza recenti che nascono dopo il 1990. Quell’anno è uno spartiacque perché queste particolari attività, quelle economiche di soddisfazione di bisogni della collettività erano state, fino ad allora, gestite integralmente come responsabilità pubblica diretta e i comuni le gestivano direttamente o attraverso delle aziende municipalizzate, che erano sostanzialmente delle articolazioni interne. Nel 1990, con la legge 142 sul nuovo ordinamento degli enti locali, furono, per la prima volta, introdotti dei sistemi privatistici di gestione. La ragione era evidentemente di natura economica perché erano necessari molti investimenti sulle reti infrastrutturali che rappresentano il cuore della realtà del servizio, e le casse pubbliche non ce la facevano ad affrontare investimenti di questa entità. Era finito il tempo dei Bot, i comuni dovevano cominciare a far quadrare i propri bilanci. L’integrazione comunitaria ci impediva di aumentare il debito pubblico e, sostanzialmente, per molto tempo ci siamo illusi di pagare poco il servizio.
 Li abbiamo pagati poco fino al 1990 ma quel poco significava che non investivamo sulle reti. È così arrivata la “dead line” quando le reti dovevano cominciare a essere manutenute. S’immaginò di aprire a un modello di società per azioni fondamentalmente mista, ma con un grande controllo pubblico. Man mano si è andati avanti negli anni ‘90, le tipologie di società pubbliche sono cambiate. Accanto alle pubbliche maggioritarie sono arrivate le pubbliche minoritarie, cioè quelle con il privato pesante dentro, e, man mano, si è creato un processo di aggregazione che nasce prima su base comunale e poi comincia ad assorbire i territori limitrofi.
Ed è quello che sta succedendo anche tra le nostre comunità. Ieri mattina al Maga di Gallarate è stato presentato l'accordo che prevede la cessione del servizio gestione rifiuti da Amsc all'azienda controllata  Ala . Per entrare nella nuova azienda Gallarate ha ceduto personale e mezzi, aggiungendo una somma pari a 171 mila euro, ma ha mantenuto la proprietà dei magazzini e delle piattaforme ecologiche, per le quali Ala pagherà un affitto.
 Aemme Linea ambiente arriva ad occuparsi così della differenziata  in 18 comuni per un totale di oltre 252 mila abitanti. Con un fatturato che dovrebbe toccare nel 2017 i 27 milioni di euro. Per Amga rappresenta sicuramente un colpo d'ala mi piacerebbe sapere se anche il cittadino potrà beneficiare allo stesso modo della cosa, in qualità di servizio e in riduzione dei costi.
Perché l'aggregazione di tutte le società di servizi crea delle multiutility con grosse dimensioni  che allontanano la gestione e le strategie della società dagli utenti delle comunità più piccole, creando un monopolio in un dato territorio, che rischia in caso di gestione delle risorse in modo inefficiente di non essere sostituito con un altra impresa concorrente.
 Come spesso dico io, il pesce più grande mangia il pesce più piccole e a breve anche Agesp di Busto Arsizio  dovrà soccombere al mercato, in un ottica di razionalizzazione.......debiti e politica permettendo.

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