domenica 24 gennaio 2016

VIETATO ENTRARE






Già so chi sarà la prossima vittima, concretamente rappresentata da un fantoccio, che sarà bruciata su un palo, al centro di piazza san Giovanni al prossimo  Family day.
Sarà l'incauto ristoratore, di quel ristorante romano, che da due anni, ha un cartello esposto all'ingresso del suo ristorante, legittimo, da un  punto di vista giuridico, con un passeggino e il segnale divieto, con un seggiolino e il segnale divieto, con un bimbo piangente e schizzante con il segnale divieto..... che dice:
 "A causa di episodi spiacevoli dovuti alla mancanza di educazione, in questo locale non è gradita la presenza di bambini minori di 5 anni, nonché l'ingresso di passeggini o seggioloni per motivi di spazio, certi della vostra comprensione, si ringrazia anticipatamente la gentilissima clientela"......
Questo signore, proprietario di questo ristorante, rilascia un'intervista al Fatto Quotidiano, e di colpo si ritrova al centro dell'attenzione mediatica,  perché qualche benpensante ha visto il  cartello ed è rimasto sconvolto e inorridito, di come nel  nostro paese, dove i bambini sono il fiore della nostra gioia, il frutto del nostro ventre, il suggello di un' unione matrimoniale, il sintomo reale che la famiglia, normalmente costituita, esiste,  si possa vietare  loro  l'ingresso in un ristorante......
Il ristoratore dice:" Si.... ho 100 coperti se cominciano ad entrare i passeggini già comincia ad essere un problema, il bimbo "stress" che è il tipico frequentatore del ristorante è un elemento di forte disturbo."
La legge lo permette, nel proprio ristorante, uno può decidere se vuole o no bambini al di sotto di 5 anni, perché magari è una gestione complicata.
Anch'io ho figli, anche loro sono stati piccoli e l'ultimo, piccolo lo è ancora.
 Mi ricordo una volta, stavo in un bellissimo ristorante, dove apparentemente uno pretende anche un po di tranquillità, dato anche il livello del servizio; stavo con la mia famiglia, quindi c'erano anche i miei figli, che non sono proprio degli stinchi di santo, ma a tavola rispettano le regole, accanto a me c'era una coppia con due bimbi "glamour", come li definisco io, di quelli con la frangetta tagliata squadrata, vestiti già con gli abiti griffati dei grandi....... che scorrazzavano sotto i tavoli, avevano addirittura portato anche un triciclo e girano tra i tavoli, divertiti con questo triciclo e i genitori invece di contenerli, in qualche modo, guardavano fieri gli altri come per cercare uno sguardo di compiacimento.......vedi che belli i miei bimbi fanno sorridere ........in realtà nessuno sorrideva erano tutti arrabbiati e questi bambini giravano con la cotoletta fra i denti, urlando, buttandosi sotto i tavoli, rompendo le scatole a tutti e nessuno aveva il coraggio di dire niente......
Quindi piena solidarietà a chi seguirà questa iniziativa. Ci sono luoghi preposti ad accogliere bambini piccoli e luoghi non adatti, sta nella capacità del genitore di valutare. La colpa non è del bambino e del genitore, il bambino deve fare il bambino, deve correre, giocare, divertirsi, sta nel genitore prendersene cura e non finire con il chiacchierare e lasciare che il bambino venga gestito da camerieri e personale. Esistono tanti luoghi dove i bambini possono giocare, luoghi dove possono colorare, correre e divertirsi, portiamo li.........

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