venerdì 21 dicembre 2012

LAVORO? GIOVANI......PARLIAMONE!!!!!!


         


 

 

Un problema molto diffuso e di  cui tanto  si parla in questi ultimi anni  è la disoccupazione giovanile. Soprattutto nel nostro paese questo è un fattore estremamente importante, da cui dipende la ripresa dell’economia, e che è strettamente legato alla precarietà di un’intera generazione.

A Milano per esempio la disoccupazione giovanile sfiora il 22%, ma nonostante ciò nicchie o mestieri che resistono alla crisi ci sono… il problema è farseli calzare addosso!! Panettieri, infermieri, ragionieri sono alcune tra le professioni più richieste e in questo momento anche le più introvabili, per cui la domanda supera l’offerta. Spesso queste professionalità sono difficili da reclutare per diversi motivi: sono percepite come poco gratificanti per l’attività in sé o per la retribuzione, le competenze in alcuni casi non si sono ancora del tutto formate e in altri casi perché richiedono un know-how molto specifico, talmente tanto da renderle poco allettanti.

Le agenzie di reclutamento vengono prese d’assalto da: neodiplomati, laureati, persone in mobilità o in cassa integrazione, giovani in cerca di una prima occupazione, cittadini stranieri e persone che per crescita professionale desidererebbero cambiare lavoro.

La chiave per trovare lavoro quindi qual è?! Le aziende chiedono soprattutto alta specializzazione, persone in grado di svolgere autonomamente una professione e non si accontentano più della disponibilità, piuttosto puntano soprattutto nel ricercare persone con esperienza professionale alle spalle. Però  bisogna anche trovare il settore adatto, in cui la richiesta c’è. Quindi, quali saranno i lavori più richiesti in Italia nel 2013?? Ci sono molte professioni che ancora tirano e che permettono di trovare facilmente uno sbocco lavorativo. Stiamo parlando ad esempio dei montatori di porte e finestre, dei pavimentatori, degli aiuto parrucchieri, dei macellai. Spesso però i giovani vengono condizionati nelle scelte di studio e vengono allontanati da percorsi professionali, che uniti ad esperienze lavorative, potrebbero garantire loro buone possibilità di impiego; questo perché, i lavori sopra citati per esempio, vengono rilegati dal sistema socio-culturale del nostro paese ad uno status inferiore. La conseguenza di questo sistema è stata inoltre che non si è stati in grado, nella maggior parte dei cas,i di creare una connessione tra scuola e lavoro, quindi è sempre più difficile avvicinare i giovani all’impegno lavorativo. Per cui qual è il consiglio più accorato che si può dare ai nostri ragazzi?! Buttatevi, sperimentate, cambiate, cercate di insinuavi nelle crepe lasciate vuote dagli altri. Basta andare avanti..e cercare di indovinare il futuro!

 

                                                                                                                                



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