mercoledì 3 aprile 2013

10

Mai come in questi giorni il numero dieci è stato così citato, scritto e rappresentato. Dieci sono i  cavalieri della tavola rotonda (in realtà sono dodici ), dieci sono i piccoli indiani del famoso romanzo di Agatha Christie , dieci sono i saggi usciti dal cappello di Morfeo.
Il dieci è un numero curioso, figuratevi che le lancette degli orologi delle pubblicità segnano tutti le 10:10, perché in quella posizione lasciano in vista la maggior parte del quadrante e soprattutto non coprono, quando questi presenti, i piccoli altri quadranti con i secondi o i decimi.
Dieci erano le piaghe d’Egitto, cioè quelle punizioni che secondo la Bibbia Dio inflisse agli egiziani prima che Mosè liberasse gli Israeliti dalla schiavitù.
Dieci sono i comandamenti scritti sulle tavole della legge, date da Dio.
E dieci sono le cose che dobbiamo fare se vogliamo cambiare, la politica di  questo paese:
1) Ricambio generazionale, la vittoria del m5s ha abbassato a 48 anni l’età media del Parlamento.
2)Essere rappresentati da persone normali, fresche, non segnate dalla lunga frequentazione del potere. Persone che siano la rappresentazione di una dimensione di normalità e quindi di onestà che da tempo non abita più i palazzi e le istituzioni, allontanando progressivamente gli eletti dagli elettori.
3)La politica come servizio a tempo determinato. Restare un tempo sufficiente a resistere alla tentazione di abusare del ruolo per perseguire il proprio personale tornaconto.
4)La provenienza dal basso, fondata su internet, come mezzo di reclutamento del nuovo personale politico e di diffusione delle idee.
5) Un nuovo modo di fare comunicazione, non più solo televisione.
6)Riduzione dei costi della politica e abolizione del finanziamento ai partiti
7)Lo sviluppo sostenibile, occorre ripensare all’economia in termini di redistribuzione della ricchezza e rispetto del contesto ambientale.
8)Lo Stato deve fare la sua parte, cioè bisogna rifondare l’idea di Stato, intesa come comunità di persone accomunate da valori condivisi.
9)La centralità del lavoro.
10) Il problema Europa in tutta la sua complessità.
Nella smorfia napoletana il 10 è un numero fortunato, rappresenta i fagioli, speriamo solo che questo numero non ci rimanga sullo stomaco

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